Un indice per misurare la qualità del suolo: l’esperienza di Stoccarda

Il  Bodenindikation di Stoccarda

Nell’ambito delle attività di ricognizione delle migliori pratiche europee in tema di consumo netto di suolo zero e di miglioramento della resilienza urbana, il progetto SOS4Life ha realizzato una visita studio a Stoccarda, città leader per le politiche ambientali di riduzione del consumo di suolo.

Stoccarda è situata in prossimità della Foresta Nera e del fiume Neckar, in una valle circondata da colline, ma dove sono insediate numerose industrie. Per tale motivo si tratta di un’area che registra storicamente  livelli di inquinamento di un certo rilievo.

Negli anni 1900-2000 la percentuale del territorio urbanizzato sul totale è cresciuta in modo esponenziale: dal 6% del 1900 si è passati infatti al 28% del 1980, per arrivare al 50% del 2000.

Evoluzione del consumo di suolo a Stoccarda – Fonte: Landeshauptstadt Stuttgart Amt für Umweltschutz

L’amministrazione comunale si è quindi resa conto che mantenendo tale trend di consumo di suolo, entro il 2080 la disponibilità di superfici urbanizzati si sarebbe esaurita.

Pertanto, a partire dall’evidenza che il modello di sviluppo adottato fino a quel momento non era più sostenibile, e grazie alla volontà condivisa da amministratori e cittadini di preservare e proteggere il suolo, agli inizi degli anni 2000 la città ha deciso di dotarsi di strumenti di pianificazione e di gestione capaci di ridurre la quantità di nuove superfici urbanizzate.

La metodologia adottata e applicata a Stoccarda a partire dal 2006 si può riassumere sinteticamente nei seguenti punti:

  • mappare la qualità dei suoli – intesa come capacità di fornire servizi eco sistemici – con livelli da 0 a 5 (1: molto basso – 5: molto alto)
  • misurare il consumo di suolo con un indice di consumo che tiene conto non solo della quantità ma anche della qualità del suolo consumato;
  • fissare un obiettivo in termini di punti di consumo annuo;
  • monitorare il consumo di suolo (con verifica e report biennale);
  • privilegiare lo sviluppo interno al territorio urbanizzato (riqualificazione e rigenerazione di aree già urbanizzate) e contenere il più possibile quello esterno (nuove urbanizzazioni) anche se compensato;
  • salvaguardare normativamente i terreni di migliore qualità.

Secondo tale metodologia, la qualità del suolo è intesa come la somma delle funzioni ecosistemiche da proteggere e delle influenze antropogeniche tra cui inquinamento e impermeabilizzazione, e il principio fondante è la tutela dei suoli che presentano i livelli qualitativi più elevati, ovvero quelli che garantiscono la migliore efficacia sul piano climatico e di supporto alla vita.

I parametri che vengono considerati per valutare la qualità del suolo sono:

  1. funzione di filtro e polmone (contenuto di argilla, humus, valore ph del suolo);
  2. capacità depurativa e stoccaggio acqua;
  3. sostanze organiche;
  4. funzioni idriche;
  5. biodiversità;
  6. tipo di suolo.

Mappa della qualità dei suoli

A supporto delle decisioni pianificatorie è stato poi elaborato il cosiddetto indice del suolo, quale prodotto tra la quantità e la qualità dei suoli presi in esame, e ogni due anni viene redatta una relazione sul livello del raggiungimento dell’obiettivo di contenimento del consumo di suolo, mentre è stabilito che ogni azione di consumo di suolo nella zona esterna (nuove urbanizzazioni) debba essere compensato con il de-sealing di aree già impermeabilizzate.

Tuttavia, per la Municipalità di Stoccarda il de-sealing non è uno strumento di compensazione risolutivo. Non solo infatti si rivela vantaggioso in particolare per piccole superfici impermeabilizzate, e meno per ampie superfici. È l’idea stessa di compensazione ad essere considerata non esaustiva, perché per quanta compensazione si faccia, non è possibile recuperare tutte le funzioni ecosistemiche dei suoli perse con la trasformazione e l’impermeabilizzazione, e gli interventi tecnici per garantirsi la restituzione delle funzionalità sono spesso onerosi e in taluni casi delicati. Il de-sealing, cioè, non è considerato uno strumento capace di neutralizzare il danno ambientale arrecato dal consumo di nuovo suolo.

Coerentemente con l’obiettivo della città di raggiungere nel prossimo futuro un consumo di suolo esterno (su nuove aree) pari quasi a zero, ad essere privilegiati sono quindi la riqualificazione e la rigenerazione di territorio urbanizzato, e il recupero di siti dismessi (anche da bonificare), con una strategia di sviluppo interna al territorio urbanizzato che riduce fortemente il consumo (anche se compensato) di nuovi suoli.

In particolare, per sostenere questa strategia di riconversione di aree urbanizzate per la realizzazione di nuovi comparti urbanistici (residenziali, commerciali o misti), la Municipalità di Stoccarda ha attivato un progetto di gestione dei siti dismessi attraverso la predisposizione di un database disponibile on line che offre informazioni relative al lotto, al suo potenziale edilizio, al numero di piani edificabili, alla destinazione e alla disponibilità dell’area. Nella mappa sottostante, ad esempio, i pallini blu indicano i siti da riqualificare con destinazione commerciale, i pallini rossi indicano i siti a destinazione residenziale, e quelli rossi e blu indicano la destinazione mista.

Stoccarda: la mappa delle aree da riqualificare

L’avvio di un sistema di monitoraggio, l’aver fissato un punteggio massimo di consumo di suolo, e la realizzazione di un catasto delle aree dismesse da riqualificare, costituiscono nel loro insieme un set di strumenti che ha già contribuito a far diminuire in modo sensibile i trend di consumo di utilizzo di aree vergini della città, facendo di Stoccarda una delle città europee all’avanguardia per le politiche di salvaguardia del suolo.